Intervista al celebre stilista di abiti da sposa Gianpaolo Zuccarello
“Quando la Creatività “Sposa” la Bellezza
Concludiamo questo ciclo di interviste dedicate al mondo del matrimonio concentrandoci su quello che potremmo definire il simbolo di ogni matrimonio: l’abito da sposa.
Per farlo abbiamo contattato Gianpaolo Zuccarello, stilista dal gusto raffinato ed elegante che, oltre a proporre varie linee di abiti di alta moda, si è fatto conoscere per le sue collezioni sposa. Grazie alla grande attenzione per i dettagli e alla maestria degli artigiani che confezionano gli abiti interamente a mano, gli abiti di Gianpaolo Zuccarello sanno far sognare ogni futura sposa.
Oggi proviamo a scoprire come nascono questi sogni conoscendo meglio GianPaolo Zuccarello
Come nasce uno stilista
Come si diventa stilista e quale è stato il suo percorso in particolare?
Io amo definirmi “figlio d’arte” in quanto, non i miei genitori ma mia nonna aveva una sartoria e io sono cresciuto ammirando il suo lavoro alla macchina da cucire. Fin da piccolo amavo trascorrere le mie giornate giocando con quei bellissimi tessuti e restando affascinato da ciò che si poteva creare. Ho quindi mosso i primi passi nella sartoria della nonna poi ho scelto di seguire un percorso formativo specifico e così, all’età di 17 anni ho lasciato il mio piccolo paese in Sicilia per trasferirmi a Milano. Qui ho frequentato l’Istituto Marangoni per poi iniziare a lavorare attraverso degli stage, per nomi importanti della moda come Gianfranco Ferrè, Nina Ricci e molti altri grandi maestri dell’alta moda. Ho avuto l’occasione di lavorare anche con grandi nomi del prêt à porter come Albert Maxime Grassian, Giorgio Grati e tanti altri.
Quando ha scelto di aprire il suo atelier?
Io ho sempre avuto una grande passione per l’alta moda. Purtroppo quando ho iniziato a lavorare (si parla della seconda metà degli anni ’90), questo mondo stava subendo un momento di crisi.
Per questo ho lavorato per un po’ nel prêt à porter che però non sentivo mio. Da qui nasce l’esigenza di aprire un atelier di alta moda nel mondo sposa. La mia idea era quella di creare abiti da poter indossare un solo giorno che seguissero le tendenze ma anche lo stile della sposa stessa.
Oggi è una cosa normale ma in quegli anni non si guardava agli abiti da sposa come capi di alta moda, si ricercava il volume, si aggiungevano accessori su accessori senza considerare la persona che li avrebbe indossati.
Nasce così il mio primo atelier in Toscana senza però lasciare la Capitale in quanto nello stesso periodo entro a far parte della sezione giovani dell’alta moda e mi viene offerta la direzione artistica della Scuola di Moda Ida Ferri e che ho portato avanti per ben 17 anni. Sempre in quel periodo mi hanno assegnato la cattedra per l’insegnamento della parte “Stile” e ho dato il via ad un corso “Tecniche di realizzo di abiti da sposa” dove insegnavo la vera couture legata al mondo della sposa. Proprio per questo profondo legame con Roma ho scelto poi di trasferirmi su Roma e aprire il mio atelier nel quartiere Ludovisi, da sempre legato alla moda, dove si trovano famosi atelier di importanti case di moda con cui ho il piacere di collaborare. In più, dopo aver aperto su Roma ho scelto anche di inaugurare un atelier vetrina a Terlizzi in provincia di Bari grazie alla collaborazione con il mio braccio destro di origine pugliese: Ninni Paduanelli.
Come nasce un abito da sposa
Come nasce un abito da sposa? E a cosa si ispira uno stilista?
Credo che ogni abito nasca dal cuore e che la creatività vada nutrita ammirando le cose belle. Una persona che fa moda deve essere sempre curioso e saper osservare il bello che lo circonda.
Ovviamente esiste una base dettata dalle tendenze del momento a cui dobbiamo poi aggiungere la nostra fantasia e la creatività. Per me, tutte le arti figurative servono ad accrescere la mia creatività e a darmi ispirazione per i miei lavori.
Penso alla pittura, alla scultura, al teatro, al cinema, alla fotografia e all’architettura che in un modo o nell’altro si legano alla moda.
Può sembrare retorica ma un’idea nasce così, guardando una mostra di pittura o semplicemente passeggiando per le strade di una città e osservando l’architettura di un palazzo.
Possiamo dire che dal bello nasce il bello…
Esatto. Poi ovviamente c’è tutta la parte tecnica quindi l’idea va messa su carta, vista e rivista fino a che non diventa quello che davvero volevi e da lì magari può nascere un’intera collezione. Ogni collezione è concepita poi tenendo presente gli elementi che vuoi rappresentare, le nuove tendenze e una linea più tradizionale perché non tutti sono pronti a seguire l’evoluzione della moda.
C’è un abito a cui è legato in modo particolare?
Si. Un abito che mi ha davvero cambiare la vita. Si tratta di un abito grigio perla, una nuvola di tulle grigio sporcato di rosa. Fra l’altro è stato pubblicato in tantissime riviste e proprio grazie alla realizzazione di questo abito il pubblico ha iniziato a riconoscere il mio stile. Cosa che ha portato una grande svolta sia nella mia vita professionale che privata.
Gianpaolo Zuccarello è uno stilista di rara bravura e sensibilità artistica. Alcuni scatti delle sue passerelle.
Pensando alle tendenze wedding del futuro
Quali pensa che saranno le tendenze per la moda wedding del prossimo futuro?
Mi auguro un futuro molto prossimo aggiungerei. Perché tutto il settore wedding ha bisogno di ripartire, siamo davvero stanchi di restare fermi e di soffocare la nostra creatività. Detto questo devo dire che nel periodo precedente al 2020 si era raggiunto davvero un altissimo livello negli abiti da sposa. C’era un grande studio e una grande attenzione a tutti i dettagli quindi spero che questa tendenza riprenda il prima possibile.
Credo che questo periodo porterà molti cambiamenti, sia nel gusto che nelle esigenze. Forse una delle poche cose positive che ci lascerà questo disastro che stiamo vivendo, sarà proprio l’attenzione alla qualità e la ricerca di cose belle, cosa che sicuramente andrà a favore della moda italiana che da sempre offre prodotti di qualità. Sicuramente, nel momento in cui potremo ripartire ci sarà una grande esplosione nel mercato, sia in positivo che in negativo. In negativo in quanto i grandi rivenditori si troveranno a fare i conti con tutti gli abiti rimasti in magazzino, cosa che invece non avverrà negli atelier dove gli abiti si fanno su misura.
In positivo perché tutte le coppie che hanno atteso e rinviato il loro matrimonio per tutti questi mesi potranno finalmente coronare il loro sogno e, chi ama il bello, continuerà a cercare il bello.
Per quanto riguarda le tendenze a oggi l’abito da sposa mantiene tutte linee e i volumi. Quindi abbiamo le linee morbide e quelle rigide, i volumi grandi e quelli piccoli. Forse l’unica cosa che si sta abbandonando è il senso di nude che non ci sarà nelle prossime collezioni.
Questo perché si sta valorizzando di nuovo il tessuto e stanno tornando in voga tessuti che non si usavano da molto tempo come il taftà, il mikado o il faille. In atelier stiamo già progettando la collezione 2022 e c’è una grande ricerca di tessuto e di ricami fatti a mano, puntando al luxury. Questo perché la mia prospettiva è quella di una continua ricerca di una sempre maggiore qualità per offrire ai miei clienti abiti che rappresentino tutto il bello, l’eleganza e lo stile dell’alta moda italiana.
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